Donne. Degli ottantuno ciclisti che si sono avviati dal Parco della Resistenza sabato 28 marzo, la maggior parte erano donne. Alcune dotate di bici superleggere e abbigliamento adeguato, ormai praticanti esperte. Altre che pedalavano sulle bici da città con il cestino della spesa o sulle pesanti mountain bike appena tirate fuori dal garage. Golfino di lana e jeans o, al massimo, la giacchetta impermeabile. Si è voluto manifestare pedalando, come hanno sottolineato la presidente Laura e l’assessore Franca, contro ogni genere di violenza, soprattutto nei confronti delle donne e nel ricordo della compagna di pedalate Vincenzina a cui la violenza tolse la vita cinque anni fa. Mentre Carla e Chiara guidavano sapientemente il gruppo con le opportune soste di ricongiungimento, anche alcuni validi uomini hanno saputo collaborare sfrecciando avanti e indietro al gruppo per facilitare il passaggio nelle rotatorie e presso i semafori. E’ filato tutto liscio, come una festa ben programmata: il sole, le montagne innevate, le chiazze di neve e le primule nei prati del fondovalle Gesso, tanta cordialità e simpatia. Ho assistito soprattutto dal fondo, insolitamente, accompagnando e incoraggiando le splendide signore poco attrezzate, che forse si ripresenteranno ai prossimi appuntamenti di Bicingiro.
Aldoo (concedete una vocale in piùal decano perché di Aldo ce ne sono già quattro o cinque)
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